In vista della partita di sabato sera tra Inter e Fiorentina, Repubblica ha intervistato l'ex centrocampista dei nerazzurri e della squadra viola Cristiano Zanetti. Queste le sue dichiarazioni sulla sfida e sulla stagione della squadra di Inzaghi:
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Zanetti: “Nonostante Calhanoglu, è mancato Brozovic. Inzaghi? Con un altro cambiava poco”
"Mi aspetto una partita con gol, non certo una gara bloccata. Entrambe le formazioni vogliono fare bene, quindi inevitabilmente si scopriranno. Una previsione: l'Inter partirà fortissimo e nei primi venti minuti la Fiorentina avrà l'occasione per ripartire in contropiede, anche se non è nel suo Dna".
Chi arriva meglio alla partita?
—"La Fiorentina sta vivendo un ottimo momento e i risultati lo confermano. Però si giocherà a Milano, e l'Inter in casa sta facendo benissimo. I nerazzurri saranno anche super motivati. Per loro vincere sarà fondamentale, nell'ottica della qualificazione alla prossima Champions League".
Pregi e difetti di Inter e Fiorentina?
—"L'Inter fa partite incredibili e altre molto meno buone. Anche se Calhanoglu ha fatto benissimo in regia, penso che l'assenza di Brozovic si sia sentita. La Fiorentina sta facendo quel che doveva fare in questa stagione. Non mi ha sorpreso né nel bene né nel male. Mancano giocatori del livello di quelli che sono partiti, da Chiesa e Vlahovic. Anche l'Inter ha pagato le cessioni degli scorsi anni, le assenze per infortunio e le performance di alcuni giocatori scottati dal Mondiale come Lukaku, che in Qatar non ha fatto bene, o Barella e Bastoni, che non ci sono proprio andati".
L'Inter in Champions, la Viola in Conference League. Sono attrezzate per andare avanti nei due tornei?
—"Sì, entrambe. Nelle competizioni europee se hai i giocatori in forma nelle partite giuste vai avanti. In campionato essendo un torneo più lungo e intenso, la questione si complica, contano più la condizione generale e la tenuta del gruppo".
Lei giocava nell'Inter sconfitta il 5 maggio 2002 all'Olimpico. Si dice che le sconfitte più dure aiutano a crescere. È vero o fanno male e basta?
—"Fanno parte della vita, che è fatta di soddisfazioni e delusioni. È successo qualcosa di simile alla Juve a Perugia, o al Milan a Instanbul. E potrei continuare con un esempio per ogni squadra che abbia poi vinto qualcosa. A volte le débacle sono passaggi a vuoto in percorsi vincenti: l'Inter è arrivata al triplete, il Milan ha poi vinto la finale di Atene, la Juve ha vinto tanti scudetti. Nel calcio non c'è nulla di scontato. E si dimentica troppo spesso che quando uno vince tutti gli altri perdono. Vale in ogni torneo".
Pensa che Inzaghi sia l'allenatore giusto per questa Inter?
—"Ma certo, è bravo e lo ha dimostrato. Non penso che con un allenatore diverso quest'anno per l'Inter le cose sarebbero andate diversamente, con le cessioni fatte, Lukaku a mezzo servizio e il Mondiale a metà stagione. La squadra è questa. Con un altro in panchina magari l'Inter avrebbe qualche punto in più in campionato ma sarebbe già fuori dalla Champions. Per quanto riguarda il campionato, in generale non solo per l'Inter, bisogna poi considerare che tutte le inseguitrici pagano psicologicamente lo strapotere del Napoli".
Ha giocato nella Juventus del post-Calciopoli, aiutandola a risalire dalla Serie B. Cosa pensa di quello che sta succedendo oggi al club bianconero dal punto di vista giudiziario?
—"Ho capito ben poco dei fatti alla base delle inchieste. Mi limito a fare presente che le plusvalenze si sono sempre fatte. Quanto alle ipotesi di falso in bilancio, non sono un esperto, anzi. Da ex calciatore dico solo che 15 punti di penalità applicati in corso di stagione, senza aspettare le sentenze dei tribunali penali, hanno falsato il campionato. La Juve potenzialmente avrebbe potuto dare fastidio al Napoli. Cosa succede se poi le inchieste penali si risolvono in una bolla di sapone? Chi risarcirà i tifosi juventini e tutti gli appassionati?".
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