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ZANETTI: “Parlai alla Champions, ecco cosa le dissi. Quella maglia di Samuel…”

Daniele Mari

Si parla di trionfi. Javier Zanetti, intervistato dal Tg1, racconta una serie di aneddoti sul dopo-Champions e dopo Mondiale per Club: Hai parlato con la Coppa Campioni. Come è andata? “Vi racconto un aneddoto. Quando finisce la partita,...

Si parla di trionfi. Javier Zanetti, intervistato dal Tg1, racconta una serie di aneddoti sul dopo-Champions e dopo Mondiale per Club:

Hai parlato con la Coppa Campioni. Come è andata?

"Vi racconto un aneddoto. Quando finisce la partita, dopo la premiazione, hanno portato la coppa nello spogliatoio. Io l'ho posata per terra e gli ho parlato. Gli ho detto: "ti inseguivo da tanto tempo e finalmente sei tra le mie braccia. E' stato uno dei momenti più emozionanti, capivo l'importanza di questo traguardo. Mi sono già emozionato quando siamo usciti per il riscaldamento e ho visto la curva piena un'ora prima della partita. Quando l'arbitro ha dato il recupero Julio Cesar prende la palla con le mani, io guardo Samuel e cominciamo a piangere e mancavano tre minuti. Vincevamo 2-0 e penso: vabbè mal che vada finisce 2-1. E Walter che è uno tosto mi dice: aspetta aspetta che mancano tre minuti. Ma è stata un'emozione immensa e anche dopo arrivare a San Siro alle 6, lo stadio pieno che ci aspettava. Avere il privilegio di indossare la fascia di capitano e dare ai tifosi questa allegria è stato indimenticabile".

Un'altra scena mi ha colpito. Ad un certo, dopo aver vinto il Mondiale per Club, posi la coppa, poi vi allontanate e quindi riandate verso la coppa. Come vi è venuto  in mente?

"Lo abbiamo fatto perché abbiamo messo la coppa davanti ai nostri tifosi e poi ci siamo buttati per terra. E' stato un momento importante, c'erano tanti tifosi, la mia famiglia, alla premiazione ho indossato la maglia di Samuel infortunato. Però Samuel fa parte, al di là dell'amicizia, e faceva parte di quel ciclo vincente, era giusto che fosse con noi".