In che senso?
"Crede che non sappiamo che tante persone che ci si avvicinano lo fanno solo perché siamo famosi? Non solo. Se andiamo in un ristorante o in un locale abbiamo tutti gli occhi addosso. Magari c’è gente che sta lì a farci dei video coi cellulari. Così se facciamo o diciamo una stupidaggine, in pochi secondi lo sa tutto il mondo. E allora magari non usciamo. Ce ne stiamo a casa col tablet o col cellulare, e per passare il tempo capita di giocare. Tutto qui. Non sarà intelligentissimo, ma è la verità".
L'impressione è che voi calciatori vi annoiate tanto.
"A volte capita. Per questo ci succede di far avvicinare persone che poi si dimostrano sbagliate. Tanti di noi sono usciti di casa quando erano poco più di un bambino... So di compagni che piangevano, da piccoli, quando si ritrovavano in club lontani da casa, senza avere vicino il papà o la mamma".
Torniamo alle scommesse: tanti anni fa Buffon si difese così: "Chi fa la nostra vita ha bisogno di trasgressione". Succede anche alla vostra generazione?
"Mah… possibile. Ma come le dicevo, trasgredire per noi diventa difficile. Ci guardano tutti".
Tranne quando siete a casa con il cellulare in mano.
"Tranne quando siamo a casa con il cellulare in mano".
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