In una lunga intervista a Repubblica, Nicolò Zaniolo ha toccato diversi temi
In una lunga intervista a Repubblica, Nicolò Zaniolo ha toccato diversi temi. Il primo è la differenza tra la Serie A e la Premier League. "Potrei dire che in Italia c’è più pressione dei media e del pubblico, rispetto all’Inghilterra. In realtà mi ha colpito altro: io qui posso girare con gli amici, fare una passeggiata con la famiglia. In Italia è faticoso. Ma qui sto bene. Mi sto abituando anche al clima: ti svegli con la pioggia, alle tre c’è il sole, due ore dopo piove di nuovo. Per il resto è uguale: la vita di un calciatore è allenamento-casa e stop".
Con Spalletti che rapporto ha?
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«All’Inter non ero pronto. Qui mi è sembrato subito un allenatore diretto, preparatissimo, che sa cosa vuole che tu faccia in campo. Se vai bene te lo dice, se è male te lo dice in faccia. Preferisco che una persona mi dica “Sei scarso”, piuttosto che ti prometta mille cose e non mantenga nulla. Molti lo fanno, lo hanno fatto e lo faranno sempre, nel calcio. Non è facile trovare persone come Spalletti».
È rimasto deluso da qualcuno, allora.
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«Nomi non ne faccio, le guerre mediatiche non mi piacciono. Ma alla Roma le cose potevano finire in modo diverso: provo un grande amore per i tifosi, i miei compagni, la squadra, la città, e loro nei miei confronti. È una delusione che ho provato. Io ho delle responsabilità, ma anche altre persone. Quando ci sono casini così vuol dire che tutti ci abbiamo messo del nostro. Ma del passato non voglio parlare, ora sono in Premier e penso al futuro».
Cosa ha imparato dal calcio?
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«Che il calcio non ha memoria. Inutile essere sulle nuvole se fai bene, ma pure abbattersi se sbagli una partita. È un’altalena: o sei un idolo o sei scarso. Conta altro nella vita: famiglia, amici, mio figlio, le persone con cui sei felice davvero».