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Zanotti: “Ecco il segreto di Inzaghi. Esordio? Una cosa folle. E Dimarco…”

Matteo Pifferi Redattore 
Mattia Zanotti ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Meglio il campionato svizzero della Primavera"

Mattia Zanotti, terzino classe 2003 di proprietà dell'Inter ma in forza al San Gallo, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport del suo percorso in Svizzera:

"La stagione qui al San Gallo sta andando molto bene, ho preso questa esperienza come una sfida personale. Andare a vivere da solo in un paese che non conosci, con una lingua che non conosci è complicato. Sono contento della scelta che ho fatto, la sto vivendo con grande entusiasmo".

Il campionato svizzero la prepara di più rispetto al campionato Primavera?

"Assolutamente sì. Qui affronti gente più grande di te, questo è un aspetto molto importante perché rubi da loro il più possibile, ti sanno dare dei consigli su cui prima non avevi nemmeno mai pensato".

Gnonto ha fatto il suo stesso percorso dall'Inter per poi andare in Svizzera, con lui ci ha parlato?

"Sì, mi ha parlato del livello del campionato e di come fosse uno step importante per arrivare preparati a un salto importante. Per me questo era il punto fondamentale, mi sono fidato perché è anche un amico".


C'erano altre offerte in estate?

"Qualcosa dalla Serie B, ma la mia idea era quella di voler provare altro. Poi ho parlato col mister e con il direttore sportivo del San Gallo che mi hanno conquistato subito, non è stato difficile scegliere. Pian piano sto imparando sempre meglio l'inglese, sono contento soprattutto a livello personale di questa esperienza".

E se le dicessi 'Federico Dimarco' cosa mi risponderebbe?

"Il suo percorso deve essere una fonte di ispirazione per tutti noi giovani. Dalla Svizzera alla Serie B ha fatto tanto gavetta, oggi è protagonista in una delle squadre più forti al mondo. Quello che ha fatto lui ti fa capire che si può arrivare a certi livelli, anche partendo da lontano con tanto lavoro. Sarebbe bello emularlo".

Sente qualche compagno dell'Inter?

"Ho condiviso molti momenti belli con Nunziatini che oggi gioca in Sardegna (alla Torres in Serie C, ndr). Abbiamo convissuto insieme per tre anni, è nata una forte amicizia che dura anche oggi nonostante la distanza. Parliamo davvero poco di calcio, sarà anche questo il nostro segreto (ride, ndr)".

La dirigenza dell'Inter è soddisfatta della scelta che ha fatto in estate?

"Certo, mi seguono molto e sento spesso Baccin perché si occupa di noi giovani. Fin dal primo momento è stato al mio fianco per la scelta che ho preso, è contento che sto giocando molto e soprattutto è quello che volevo io".

Simone Inzaghi le ha dato l'opportunità da esordire in Serie A, ci racconti quei momenti contro il Cagliari.

"Ho sempre detto che è stato tutto veloce, anche troppo veloce. A un certo punto Inzaghi mi dice di scaldarmi, mi alzo e vado a farlo per soli due minuti. Per me era un sogno. Sono entrato al posto di Perisic, ho alzato lo sguardo e c'erano più di 30mila persone (poco dopo il Covid, dicembre 2021). Passare dai 1000 tifosi della Primavera a così tanti di San Siro è una roba folle. I compagni mi hanno aiutato molto, mi hanno fatto toccare tanti palloni: è stato un sogno ad occhi aperti".

Inzaghi è tra i migliori allenatori al mondo? Qual è il suo segreto?

"La forza del mister è sempre stata quella del fare gruppo: ha saputo mettere insieme dei giocatori fortissimi per renderli tra i migliori al mondo. Questa sua caratteristica ce l'aveva anche nella Lazio e sappiamo tutti i risultati che ha ottenuto. Oggi ha saputo rendere il mondo Inter una famiglia unita".

Da chi ha imparato molto in Prima Squadra?

"Ho avuto la fortuna di lavorare con Darmian, Bastoni, Dimarco, Perisic, che sono tutti tra i migliori al mondo e ho cercato di rubare ogni singolo dettaglio. Ho vissuto dei bei momenti, è stato un sogno".


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