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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Mauro Zarate torna sul suo addio alla Lazio per vestire la maglia dell'Inter. "Non lo rifarei, mi sono pentito subito. L’Inter era il club migliore d’Italia, ma non riuscii ad esprimermi. Quando tornai a Roma si era rotto qualcosa, inutile parlarne ancora. Non potevo più restare. Mi volevano in Premier, ma l’offerta non andava bene a Lotito, così tornai al Velez. Il miglior Zarate si è visto alla Lazio però. Mi sono sentito amato".
Anche alla Fiorentina.
«Un’oasi. Mia moglie lo dice sempre: ‘Perché sei voluto andar via?’. I tifosi, durante la malattia, mi mostrarono un affetto mai visto. Ricordo il destro a giro contro il Carpi, un colpo dei miei. Il primo ad abbracciarmi fu Astori. Abitavamo a 50 metri di distanza, la sua morte fu uno shock. Poi ho discusso con Sousa: non mi vedeva, ma andarmene fu un altro errore».
Il Boca è casa sua?
«Passione estrema. Ora siamo fermi, sento ancora De Rossi e mi racconta di un’Italia che soffre. Fa male anche a me. Daniele è stato un grande compagno. Ogni tanto scherzavamo sui derby».
(Gazzetta dello Sport)
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