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Zarate e quella clausola anti egoismo

Alessandro De Felice

E’ diventata una delle curiosità di voga al  momento. Verrebbe da immaginarsela come la postilla scritta in minuscolo tra le righe di un contratto fatto firmare da un piazzista senza scrupoli, invece si parla di calcio con la C maiuscola....

E' diventata una delle curiosità di voga al  momento. Verrebbe da immaginarsela come la postilla scritta in minuscolo tra le righe di un contratto fatto firmare da un piazzista senza scrupoli, invece si parla di calcio con la C maiuscola. Eppure quella clausola nel contratto di Mauro Zarate potrebbe diventare il "non so che" in più per dare un senso ad una carriera fin qui altalenante.

La classe ed il genio dell'argentino si sono spesso manifestate attraverso dribbling testardi o discese interminabili da 1 contro 11, però quello era il vecchio Zarate, quello che militava in una squadra di mezza classifica e che era l'unico "campione" in una squadra di tanti buoni giocatori.

La scelta dell'Inter è un ricominciare per il giovane attaccante argentino, vuol dire scegliere la professionalità e la disponibilità di fronte al genio e alla sregolatezza. Sì perchè se certe cose in casa Lazio ti venivano perdonate, in casa Inter è tutta un'altra storia, chiedere Balotelli per intendersi.

Ma torniamo a quella clausola: un bonus economico in caso di 10 assist fatti; questa non è una clausola anti-egoismo come da tanti è stata definita, bensì un segno di fiducia da parte della società ed uno stimolo a fare bene, a cercare la consacrazione definitiva. L'Inter punta su Maurito e Zarate lo sa bene, sa che ha molto da dimostrare a partire dall'impegno quotidiano in allenamento.

Le capacità ci sono, la clausola anche, ora non resta da vedere altro se non quello che dirà il campo.