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Sembra un Conte diverso quello che affronta la sua seconda stagione all'Inter. Qualcosa in estate è cambiato e ne parla il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni:
"Da Villa Bellini a Somma Lombardo è uscito nell’agosto scorso un altro Conte. Doveva essere il giorno del grande chiarimento con Zhang jr e Marotta, del dentro o fuori: ci ha consegnato la versione buonista, accomodante, addirittura sorridente di Antonio. Un piacevole shock: mister agghiacciande, il guru della pressione, il consumatore di energie mentali, l’allenatore più ingrugnito e lamentoso - ma anche tra i migliori - del mondo, si è messo a inseguire la bellezza prima del risultato, il 5 a 4 a suo favore più che l’1 a 0, e a parlare di sogni, ideali, destini, personali e collettivi. Durerà?
Ieri lo avrei applaudito quando ha sottolineato che «il momento è difficile, dovremo tutti essere bravi e collaborativi, propositivi, accettare la situazione in essere, avere molta pazienza e disponibilità: abbiamo passato un periodo molto duro, mi dispiace che ce ne siamo dimenticati troppo in fretta». Da standing ovation la conclusione: «Non mi sembra giusto lamentarsi: bisogna unirsi e fare il massimo, ognuno nel proprio ambito, è la cosa più importate per tutti gli italiani. I nostri positivi? Quando torneranno dovranno mettersi al pari dei compagni».
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