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Zazzaroni: “Inter-Juve, ‘rigorino’ c’era. 1-1 giusto, ma capisco irritazione Inzaghi”

Zazzaroni: “Inter-Juve, ‘rigorino’ c’era. 1-1 giusto, ma capisco irritazione Inzaghi” - immagine 1

Il commento del direttore del Corriere dello Sport al pareggio di ieri tra Inter e Juventus per 1-1 a San Siro

Alessandro Cosattini

Il noto giornalista Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, analizza il pari di San Siro tra Inter e Juventus. Decisivo il Var nel finale di match, quando sul risultato di 1-0 per i nerazzurri viene assegnato il discusso penalty alla Juve, poi realizzato da Dybala. Ecco il commento del giornalista:

Zazzaroni: “Inter-Juve, ‘rigorino’ c’era. 1-1 giusto, ma capisco irritazione Inzaghi”- immagine 2

Var vede, Var non vede. A San Siro, quando mancano pochi secondi alla fine, Guida richiama l’attenzione dell’arbitro che va al video e punisce un intervento non visibile a occhio nudo di Dumfries su Alex Sandro assegnando il rigore che regala un punto alla Juve e ne toglie due all’Inter. All’Olimpico Di Bello non si accorge di un fallo in caduta di Viña su Anguissa e Roma-Napoli finisce 0-0.  

Sono gli effetti della chirurgia arbitrale e di una nuova discrezionalità. Sia chiaro: il “rigorino” di Milano c’era, così come ci sarebbe dovuto essere quello di Roma ma, certo, due episodi del genere riaprono l’infinita discussione sull’impiego della tecnologia, sull’influenza dell’uomo sulla macchina e su troppe spiazzanti diversità. 

Temo che non ne verremo mai a capo: il calcio non riesce ad abituarsi a qualcosa e qualcuno che in passato non esisteva, a uno sport che ha perduto molte delle sue caratteristiche - alcune per fortuna, aggiungo - e oggi risulta realmente cambiato. La partita in sé è stata povera, il risultato frutto di un insieme di scherzi del destino. Potrei dire, ad esempio, che chi di uomo in meno perisce, di uomo in più ferisce. Nel giro di una settimana il calcio ha restituito a Simone Inzaghi quel che gli aveva tolto con la Lazio: il gol del vantaggio è arrivato infatti pochi istanti dopo che Bernardeschi, infortunatosi alla spalla e fuori dal campo, aveva chiesto ad Allegri di ritardare di un minuto la sostituzione. Tra nemesi e beffe, insomma. L’1 a 1 è comunque giusto eppure comprendo l’irritazione di Inzaghi e degli interisti che stavano riuscendo a portare a casa un successo importantissimo pur avendo rinunciato a giocare per tutto il secondo tempo. Anche la Juve ha fatto pochissimo per vincere e poco per pareggiare: ha dei limiti imbarazzanti in attacco. Abituata da tre anni a veder risolvere le gare da Ronaldo, si ritrova costretta a puntare su Morata, su Kean, che non gode della fiducia del tecnico, oppure su invenzioni alla livornese, che non sempre portano gioia. Allegri ha rinunciato all’inizio a Chiesa, affaticato, e Dybala, al rientro. Non appena i due sono entrati la Juve è sembrata un po’ più credibile. Ma non da scudetto, lontano dieci punti”, si legge.

(Fonte: Corriere dello Sport)

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