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"Le cose migliori nell’anno peggiore il Napoli le ha mostrate proprio in Champions, affrontata con le tre diverse guide: Garcia, Mazzarri e Calzona. Quest’ultimo non si è arreso all’uno-due in diciassette minuti del Barcellona e ha tenuto viva la partita fino all’85esimo con un Napoli bello, vivo, presente, purtroppo a lungo privo del miglior Kvara e di Osimhen, limitato da se stesso (non ha fatto un movimento giusto) oltre che da un ragazzo che ha compiuto 17 anni meno di un mese fa, Pau Cubarsi. All’interno della partita c’è stato anche un rigore richiesto per un intervento su Osimhen: ma lo step on foot è punito dalle nostre parti mentre in Europa non c’è foot o step che tenga. È il nuovo calcio dissociato. Considerati i progressi della squadra con Calzona, mi sono fatto un’idea chiara sul valore della continuità e del rimpianto"
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