"Poteva finire molto peggio per la Roma che da inizio stagione lotta con evidenti limiti tecnici e fisici", spiega Zazzaroni
Intervenuto sul Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha analizzato così la vittoria dell'Inter contro la Roma grazie al gol di Thuram:
"Ha vinto la squadra più forte e che sta meglio, molto meglio. Quella che ha giocato con la sua superiorità, la sua qualità, gambe e polmoni più freschi, testa più libera. Poteva finire molto peggio per la Roma che da inizio stagione lotta con evidenti limiti tecnici e fisici. Avremmo visto una partita certamente diversa soltanto se Mourinho avesse potuto disporre di Dybala, Pellegrini, Renato Sanches, Smalling e Spinazzola. Il risultato, non so. Ma i cinque titolarissimi sono costantemente a mezzo servizio"
"È impensabile che una squadra che a Dimarco e Dumfries oppone Kristensen e Zalewski e a centrocampo è costretta all’attesa (il pressing non le appartiene per la lentezza congenita della truppa), onde evitare di subire la verticalità dei nerazzurri, possa portare a casa qualcosa di diverso. La strategia dell’attesa obbligata e l’attenzione, almeno quella, hanno pagato - o, se preferite, retto - per un’ottantina di minuti. Ovvero fino a quando una dormita dei centrali ha esaltato i tempi di Thuram che, va detto, ha reso giustizia a Inzaghi"
"In alcuni momenti ho rivisto il primo tempo di Roma-Milan, il peggiore della stagione della squadra di Mourinho, frazione nella quale i giallorossi hanno mentalmente accettato la temporanea inferiorità. Anche in quella occasione le assenze erano tuttavia pesantissime. Lukaku s’è beccato la sua dose di fischi (la app dell’amore) e ha toccato pochissimi palloni: avrebbe meritato di potersela giocare alla pari. Soddisfatti gli zufolatori di San Siro che hanno preso i tre punti con il sostituto di Romelu, una nemesi quasi inevitabile. Il calcio, sì, è traditore (e oggi leggeremo di vendetta tremenda vendetta: puah)"