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Zazzaroni: “Da irrilevanti a rilevanti. Inter, salto di qualità fatto a metà gennaio”

Marco Astori

L'analisi del direttore del CorSport sul derby di ieri: "Premiata, nel cuore del gioco, la decisione di puntare su Eriksen, mezzala atipica, e non su Vidal"

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha analizzato sul suo quotidiano la vittoria dell'Inter per 3-0 nel derby sul Milan. Queste le sue considerazioni: "Da irrilevanti a rilevanti. «I’m the best, io te l’ho detto, cazzo!»: questo l’urlo - rilevantissimo - con cui Big Rom Lukaku ha incorniciato il gol e chiuso il derby più contiano di sempre, una partita che è sembrata la fotocopia migliorata del 3 a 1 alla Lazio. Come due domeniche fa, anche ieri l’Inter è andata presto in vantaggio e in un paio di occasioni ha fallito il raddoppio; poi si è fatta giocare addosso, portando da sei a otto uomini, a seconda del momento e della necessità, a protezione dell’area, e ha quindi investito sui più efficaci ribaltamenti d’Italia, orchestrati da Barella, Hakimi, Lukaku e Lautaro.

Compattezza, densità nei propri sedici metri, decisione nei contrasti e rapidità nelle risposte: ritrovata l’espressione più alta del calcio di Conte, quello che gli permise di cambiare la storia della Juve. Il salto di qualità l’Inter l’ha compiuto a metà gennaio, perfezionando con l’addestramento la fase difensiva: non a caso nelle ultime sei uscite di campionato, dove in campo vanno le prime scelte, ha subìto un solo gol. Premiata, nel cuore del gioco, la decisione di puntare su Eriksen, mezzala atipica, e non su Vidal: ha aumentato la precisione nel palleggio e offerto in costruzione un’alternativa a Brozovic.

Il Milan ha dato piacevoli segnali di sé soltanto negli ultimi dieci minuti del primo tempo e fino al 2 a 0, mostrando tuttavia notevoli vuoti difensivi, accentuati dalle distrazioni individuali di Kjaer e Romagnoli: 4 sconfitte nelle ultime 8 partite, cinque dall’inizio dell’anno, sono numeri preoccupanti. Ibra, attesissimo, è finito nella rete di de Vrij e Skriniar, e quando è riuscito a sovrastarli ha esaltato Handanovic", ha concluso.