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Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, ha analizzato il successo dell'Inter sul Milan che ha consegnato ai nerazzurri la Supercoppa Italiana: "Il re di coppe è arrivato a 6, due normali e quattro super (su altrettanti tentativi). Ha qualcosa di Sacchi, Simone Inzaghi, anche se fa il possibile per essere normale (è così equilibrato, educato, apparentemente sereno): più che da campionato, da lunghe distanze, è infatti da finali secche. Sei successi, tra Lazio e Inter, non possono essere frutto del caso: sono l'effetto di un metodo di preparazione, di un modo di allenare e essere. Lo stesso metodo che il 4 gennaio gli ha consentito di superare il Napoli fino a quel momento imbattuto: non si trattava di una finale, ma ugualmente di un dentro o fuori.
Anche Pioli possiede e esprime un'apprezzabile "normalità" che solo al Milan è diventata eccezionalità. In questa fase della stagione però è meno "on fire": tra assenze e cali di rendimento (Hernandez, Diaz, Tomori, Kalulu), cerca di sopravvivere allo stordimento della squadra - di buono ieri, solo il secondo tempo, frazione nella quale l'Inter, forte del doppio vantaggio, ha potuto fare la gara che voleva e le riesce meglio.
Sarà perché veniamo da un Mondiale in Qatar, ma ho rimpianto per un'ora e mezza San Siro trovando oltremodo intollerabile la scelta di Riyad e i suoi vuoti, la passione indotta. Spettatori italiani, 400. Forse 450. Avanti così: continuiamo a svendere l'anima, quel poco che è rimasta. Il prezzo? Modico: 7 milioni e mezzo. Non riusciamo nemmeno a monetizzare al meglio certe occasioni: per partecipare - sempre a Riyad - al quadrangolare di Supercoppa di Spagna, il solo Real Madrid di milioni ne ha incassati 10. Ma non è questo il punto.
Per la dodicesima volta la finale del supertrofeo nazionale si è disputata all'estero: Stati Uniti, Libia, Cina, Qatar e Arabia le sedi (in passato i francesi si sono presentati persino in Gabon). E ogni volta abbiamo protestato inutilmente dopo aver osservato all'interno dello stadio tifosi, che tifosi non sono, interessati alla partita come potremmo esserlo noi assistendo a un film uzbeko in lingua originale e, per dovere, fingendo entusiasmo".
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