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Zazzaroni: “L’Italia non ha giocato male ma ha perso. A Mancini suggerisco di…”

Matteo Pifferi Redattore 

"Solo a tratti ho rivisto l’Italia dell’Europeo vinto a sorpresa, ma con merito. La stessa applicazione, la stessa voglia di fare", ha detto Zazzaroni

Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, direttore del quotidiano, ha analizzato così il KO dell'Italia contro la Spagna in semifinale di Nations League:

"Giochiamo ‘sta finalina e subito dopo proviamo qualcosa di diverso, di realmente nuovo e fresco: questo mi sento di dover suggerire a Mancini. Mi chiedo inoltre fino a quando Roberto resisterà sulla panchina della Nazionale, dal momento che mi sembra gli sia venuto a mancare il piacere del ruolo: il calcio che vede esprimere dai suoi - e che ogni volta giustifica - è assai distante da quello che insegue. Non a caso il movimento che da tempo gli riesce più naturale è l’allargamento delle braccia che precede le spalle rivolte al campo e l’occhiata ai collaboratori. Con la Spagna non abbiamo perso male, ma abbiamo perso. Solo a tratti ho rivisto l’Italia dell’Europeo vinto a sorpresa, ma con merito. La stessa applicazione, la stessa voglia di fare, gli stessi errori anche e lo stesso Donnarumma. Questione di spirito, più che di uomini, almeno nell’occasione. Che la Spagna fosse più forte di noi lo sapevamo anche prima: purtroppo a Enschede è mancata proprio la sorpresa"

"Perfino l’atteggiamento degli azzurri ho trovato in linea con la partita e rispettoso delle differenze di qualità: coperture dichiarate (le topiche non sono mancate, in primis quella di Bonucci che ha favorito l’1-0 di Yéremi Pino), tanta corsa e contropiede, tutto molto italiano, così naturale. Le caratteristiche di Barella, Zaniolo e Frattesi erano funzionali alle uscite rapide e agli inserimenti. Anche l’ingresso nella ripresa di Dimarco andava nella stessa direzione. Solo che proprio nella seconda parte la Spagna si è messa a giocare come sa, a palleggiare con rapidità e precisione e s’è presa il campo e la vittoria. L’oriundo Retegui è rimasto seduto anche quando Immobile è uscito per far posto a Chiesa e Zaniolo si è dovuto accentrare. Se mi passate la battuta, in quel momento avrei preferito il “falso” italiano al falso nueve"