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Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, nel suo editoriale ha analizzato le principali difficoltà emerse dopo le prime due partite giocate dall'Italia a Euro 2024: "Nella storia d'Italia ci sono nazionali che abbiamo amato tantissimo, quella dell'82 più delle altre. All'Azzurra di Luciano possiamo giusto voler bene. Anzi, dobbiamo farlo. Perché ha limiti indiscutibili, è fragile, il brutto anatroccolo della favola dei quattro titoli mondiali. E perché la colpa, in fondo, è soprattutto nostra: di chi l'ha descritta piena di cigni che cigni in realtà non sono".
"Anche se dovesse passare il turno, o andare addirittura oltre, resterebbe una Nazionale di A2, i cui unici valori elevati sono Donnarumma e Barella. Voler bene a questa squadra significa trasmettere ottimismo e fiducia prima di ogni evento. [...] Considerare Bastoni e Calafiori dei grandi difensori: hanno piede, sono belli da vedere, ma sull’uomo vanno sempre in difficoltà e in mezzo all'area corrono, raramente li trovi in posizione. E quando nei sedici metri sei portato a (rin)correre per difendere, rischi e spesso sbagli. Voler male a questa squadra significa sovraccaricare di responsabilità l'allenatore che, potendo lavorare poco, non può incidere come vorrebbe e potrebbe".
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