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Zazzaroni: “Lukaku per Dybala e Juve poteva alzare la Champions. Non è nonno e flipper ma…”

Le parole del direttore del Corriere dello Sport nell'editoriale di oggi

Daniele Vitiello

Nel suo editoriale sul Corriere dello Sport di oggi, Ivan Zazzaroni ha sottolineato l'importanza di Romelu Lukaku per l'Inter. Questa la riflessione del direttore del Corriere dello Sport.

"Cosa sarebbe potuto succedere se Romelu “Shaq” Lukaku fosse finito un anno fa alla Juventus e Paulo Dybala allo United, che peraltro rifiutò?Deve avermi fatto effetto rivedere per la quarta volta “Sliding Doors”. Penso di essere tra i pochissimi a preferire Jeanne Marie Tripplehorn, l’amante, a Gwyneth Paltrow, la fidanzata. Ma non è questo il punto. 

Il punto è il “peccato originale”, ovvero l’intenzione della Juventus di “liberarsi” l’estate scorsa dell’argentino (il calciatore contemporaneo che amo di più) poiché considerato alternativo a Ronaldo, per dotarsi del gigante belga in grado di sostituire - migliorando nella sostanza e nell’“ingombro” - Mario Mandzukic.  

Dodici mesi fa, tra il 7 e l’8 agosto, con 75 milioni in cinque soluzioni Marotta, pressato da Conte, riuscì a strappare Lukaku a Paratici e di riflesso Dybala fu dirottato al Tottenham. Per via di un’offerta ritenuta insoddisfacente, saltò anche il trasferimento a Londra e Paulo, bello come il sole, non si è mosso da Torino.

 Ricordo inoltre che se avesse perso Lukaku l’Inter avrebbe provato a prendere Dzeko il quale, senza muovere foglia, se ne uscì da tutta questa combinazioni di incroci con un contratto decisamente migliorato da 14 milioni lordi a stagione. 

Ora, io sono convinto che con Lukaku la Juve avrebbe potuto realmente puntare alla Champions e non solo alla Final Eight di Lisbona, mancata soprattutto per il forfait di Dybala. Mentre l’Inter con Dzeko non avrebbe fatto né meglio, né peggio.

L’imprescindibilità di Ronaldo, fenomenale anarchico, e la presenza di Dybala, altro irrinunciabile, ha infatti costretto Sarri a convivere per un’intera stagione con una coppia d’attacco affascinante ancorché adattata che ha finito per deprimere Higuaìn.

Questo non è un aggiornamento della battuta sul nonno che se avesse cinque palle sarebbe un flipper o le ruote una carriola. E' piuttosto la conferma del fatto che non sempre nel calcio il surplus di qualità risulta più funzionale e vincente della complementarità fisico-tattica".

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