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Zazzaroni: “Moratti? Dubito che chi lo prendeva in giro si sia divertito lo stesso con Zhang”

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Il commento di Ivan Zazzaroni sulle colonne del Corriere dello Sport: "Da anni i nostri presidenti che hanno perso il gusto di emozionare"
Matteo Pifferi Redattore 

Intervenuto sul Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha voluto citare l'esempio Moratti-Zhang per confrontare il cambio di gestione presidenziale negli ultimi anni in Serie A:

Zazzaroni: “Moratti? Dubito che chi lo prendeva in giro si sia divertito lo stesso con Zhang”- immagine 2

"Come tanti di voi sono cresciuto in un calcio che ingaggiava Maradona, Zico, Boniek, Platini, Careca, Falcao, Van Basten, Gullit, Klinsmann, Cerezo, Rummenigge, Matthäus. E poi Zidane, Figo, Ronaldo, Ronaldinho e addirittura Cristiano. Un calcio che dall’appassionato avrebbe potuto pretendere e ottenere anche l’abbonamento per seguire gli allenamenti. Un calcio che partecipava ai Mondiali e con i ragazzi formatisi dietro ai top riusciva perfino a vincerli. Non sempre, ogni tanto. Ma almeno li giocava. Mi è stato insegnato che chi produce spettacolo ha il dovere di investire per offrire al pubblico, il cliente che paga, i migliori interpreti. Da troppi anni ormai questo principio elementare dello showbusiness non viene rispettato dai nostri presidenti che hanno perso il gusto di emozionare, verbo che non può essere coniugato dai fondi d’investimento d’altro genere. E non dico del cuore, rimasto ormai un gesto da campo, le dita riunite per un messaggio amoroso alla wag di turno. Le corna? Restano al tifoso innamorato che la maglia l’ha comprata per un sogno e adesso può buttarla"


Zazzaroni: “Moratti? Dubito che chi lo prendeva in giro si sia divertito lo stesso con Zhang”- immagine 3

"Dubito che chi prendeva per i fondelli Massimo Moratti, “colpevole” di aver messo un miliardo e duecento milioni nell’Inter (senza prezzo il suo Triplete), si sia divertito nello stesso modo con Zhang, considerato il finale di partita. Ho portato l’esempio dell’ex presidente dell’Inter, ma avrei potuto citare Berlusconi, Sensi, Cragnotti, Tanzi e Gazzoni evitando - per pudore - di soffermarmi su chi è venuto dopo di loro. A chi replica che alcuni sono poi falliti, rispondo non certo per il calcio"

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