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"Mercoledì ho seguito Arsenal-Manchester United con un occhio particolare alla squadra da poco consegnata ad Amorim e devo dire che mi sono rotto terribilmente gli zebedei: de Ligt ha giocato il pallone più all’indietro che in avanti e il giocatore che l’ha toccato maggiormente con i piedi - il pallone, non de Ligt - è stato Onana. Situazioni del genere si ripetono costantemente su tutti i campi, e da anni: a questo punto - come disse il leggendario Angelo Massimino - «perché dare i guanti solo al portiere? Diamoli a tutti»"
"I guanti, le mani, al keeper servono molto meno di un tempo: nel calcio del retropassaggio è assodato che il portiere «debba saper giocare con i piedi». Un autentico suicidio tecnico. Perché il retropassaggio sistematico rallenta terribilmente il gioco, deprimendo lo spettacolo e facendo prevalere la noia della lentezza: se si continua così tra qualche anno Binaghi effettuerà il sorpasso su Gravina, Sinner su Mbappé, il tennis sul calcio e addio che t’amavo. A basket si gioca in avanti, nel volley si attacca e la difesa è soltanto risposta, così come nel tennis: alle nuove generazioni piace soprattutto chi prova a prevalere sull’avversario nel minor tempo possibile. A calcio no, a calcio adesso si cincischia, si tergiversa, si palleggia in orizzontale prima di passare il pallone al portiere e insomma si perdono tempo e telespettatori, esaltando la distruzione dal basso. Ventre".
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