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Per dieci mesi ho cercato di raccontare le gioie, le ansie e i tormenti dell’allenatore più importante della storia della Roma - resto, non resto, dov’è finita la società? -. Sto ancora illudendomi che ci possa essere un terzo anno e un quarto perché quello che lui ha saputo dare a una parte della città e a chi è riuscito a coinvolgere è straordinario.
I tifosi della Roma ripenseranno a questa finale per molto tempo, rivedranno mentalmente le immagini, il labbro spaccato di Ibanez, Matic steso a terra non una ma due volte, Dybala costretto allo stretching e all’uscita, il suo splendido gol, gli errori sotto porta dello stesso Ibañez e di Spinazzola, l’autorete di Mancini, la traversa di Smalling. E i rigori, uno scherzo del destino. Il più crudele”, si legge.
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