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Intervenuto ai microfoni di ParmaLive.com, il brasiliano José Marcelo Ferreira, meglio noto come Zé Maria, ha parlato dell'incontro in programma quest'oggi al Tardini tra Parma e Inter, squadre nelle quali ha militato nel corso della sua carriera: "Mi dispiace vedere il Parma in questa situazione: nel cuore mi sono rimaste sia la squadra che la città. Conosco il lavoro di Donadoni, ha fatto benissimo l'anno scorso. In questo campionato non sta riuscendo a raggiungere gli stessi risultati, anche perché ha perso diversi giocatori importanti, che peraltro non sono stati rimpiazzati a dovere. Oggi l'Inter sta meglio, lotta per la Champions. Sta lavorando tantissimo per raggiungere i propri obiettivi, e sono contento che stia facendo bene".
L’Inter viene da tre risultati utili di fila. Il calendario non poteva riservare avversario peggiore al Parma:"Esatto, è una partita che capita nel momento sbagliato: i nerazzurri stanno crescendo, mentre gli emiliani vengono da tante sconfitte consecutive. Comunque sia, oggi in Serie A ci sono tante squadre preparate: non sono sicuro che sarebbe stato meglio per il Parma affrontare un avversario di media-bassa classifica, come ad esempio il Cagliari...".
Qual è secondo lei il vero problema del Parma?"Non penso che la squadra non stia bene da un punto di vista fisico e atletico. Il loro, più che altro, è un problema di testa: dopo tante sconfitte, bisogna davvero tirar fuori il carattere e uscire da questa situazione. A questo proposito vorrei citare un episodio che risale a un po' di anni fa".
Prego:"Ricordo molto bene il mio primo anno di Parma (stagione 1996-1997, ndr). A dicembre eravamo terzultimi-quartultimi. Poi finì come nessuno si aspettava: arrivammo secondi in campionato".
Quella però era una squadra con una rosa molto più competitiva rispetto a quella attuale:"Chiaramente il livello tecnico era un pochino più alto allora: noi avevamo tantissima personalità, nonché una rosa composta da giocatori delle nazionali più importanti al mondo".
Come usciste dalla zona calda della classifica?"Ci furono alcune importanti riunioni all'interno dello spogliatoio, che ci fecero cambiare mentalità e credere nei nostri mezzi. La differenza alla fine la fa lo spogliatoio: se il gruppo decide di cambiare rotta, ce la fa. Certo, non è semplice, ma con tanta voglia, tanta determinazione, si può ottenere tutto. Io auguro veramente al Parma di uscire da questa situazione".
Pensa che il cambio d'allenatore possa dare una scossa alla squadra?"Donadoni ha fatto benissimo l'anno scorso. Non penso che quest'anno sia cambiata tantissimo la sua metodologia. Più che altro sono cambiati gli interpreti a sua disposizione: giocatori importanti come Parolo sono andati via, e non sono stati sostituiti da elementi alla loro altezza".
Torniamo alla partita di stasera: secondo lei chi deciderà i 90' del Tardini?"Cassano se sta bene fisicamente e mentalmente può fare la differenza: tecnicamente è uno dei giocatori più forti in circolazione. Nell'Inter non c'è un elemento in particolare che può risolvere le gare: c'è un gruppo che ha deciso di andare forte. Se devo fare due nomi, però, dico Icardi, che, sta facendo gol, e Kovacic, che tecnicamente è fortissimo, ma che forse a volte porta un po' troppo palla".
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