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Zeman: “Doping? Ancora oggi se ne fa uso nel calcio. Fui vicino al Barça…”

Fanno davvero rumore, come al solito, le parole che il tecnico boemo Zdenek Zeman ha rilasciato al noto quotidiano spagnolo Marca. In una lunga intervista, l’attuale allenatore del Cagliari è tornato su alcuni personali pensieri che ne...

Dario Di Noi

Fanno davvero rumore, come al solito, le parole che il tecnico boemo Zdenek Zeman ha rilasciato al noto quotidiano spagnolo Marca. In una lunga intervista, l'attuale allenatore del Cagliari è tornato su alcuni personali pensieri che ne hanno contraddistinto, da sempre, la carriera.

Ecco alcuni stralci dell'intervista, tra i quali il passo in cui ZZ racconta di essere stato vicino al Barcellona in passato: "Anni fa, fui contattato dal Barcellona: parlammo, ma poi non si arrivò alla definizione. Vinto poco in carriera? Vincere non è importante, il compito di un allenatore è pensare a migliorare i giocatori che ha a sua disposizione. Doping? Sono sempre stato contro a queste cose, nello sport dovrebbe prevalere il merito. E’ necessario allontanare coloro che non si sentono bravi e ricorrono alle sostanze per migliorare. Tutto cominciò nel Tour del 1998 in cui vennero squalificati molti ciclisti. Ero convinto che nel calcio succedesse lo stesso, molti medici dei club venivano dal ciclismo. Vedevo gonfiarsi la muscolatura di troppi giocatori: sui giornali si poteva tranquillamente leggere la storia di un portiere di 28 anni costretto a cambiare taglia dei guanti perché gli erano cresciute le mani. A me la salute dei giocatori interessa molto, credo che ancora oggi nel calcio si faccia uso di sostanze dopanti, ci sono calciatori che sono morti per vincere una sola partita in più. Chi è responsabile di questo non ha certo aiutato il calcio a crescere".