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Zeman: “Inter fuori dalla CL? Con quell’organico si poteva permettere il triplo impegno”

Matteo Pifferi

Zeman, nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha raccontato il suo punto di vista sul flop del calcio italiano

Intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, Zdenek Zeman ha parlato così delle difficoltà che il calcio italiano ha incontrato in Europa:

"Penso che siano vere tante cose: per esempio che siamo indietro fisicamente, tecnicamente e anche tatticamente. E nessuno nega che, per natura nostra, non siamo mai stati grandi lavoratori. Però sta succedendo anche altro e di questo bisogna tenerne conto».

Le condizioni difficili esistono per tutti.

«Per noi di più, evidentemente, alla luce di quello che succede. E comunque, avendo qualcosa già da recuperare, il virus e ciò che ha scatenato hanno dilatato il gap. Il problema è ampio, di un’ampiezza che lascia anche disorientato, ma siano concesse le attenuanti generiche».

La delusione più grossa?

«Faccio fatica a fotografarne una sola: la qualificazione della Roma ai quarti come unica squadra italiana è l’ennesimo campanello d’allarme. Vuol dire che qualche errore - ovviamente - si è commesso, se in precedenza sono uscite tutte».

Si ironizza: l’Inter per vincere lo scudetto, evento assai probabile, ha dovuto sacrificare la Champions e i suoi milioni.

«E invece seriamente io dico che in quel momento l’Inter non era convinta delle propria forze. Resto convinto che giocare ogni tre giorni sia possibile e che una squadra con quell’organico potesse permettersi il doppio e triplo impegno. Però, rivado a quei giorni e ripenso che all’epoca, probabilmente, Conte e i suoi non fossero pienamente consapevoli della loro consistenza. Succede».