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Intervistato da Repubblica, Zdenek Zeman parla della maxi penalizzazione inflitta alla Juve. Inoltre il boema torna sullo scottante argomento doping. "Il calcio italiano è uscito dalle farmacie, mister? Non lo frequento più come un tempo, ma no, non credo proprio. Doping, integratori, medicine, muscoli. Io provai a smuovere qualcosa, a cambiare il sistema, allora. E loro dov’erano? Perché non hanno parlato venticinque anni fa? Non l’hanno fatto perché erano parte di quel sistema, perché in quel sistema vivevano e guadagnavano bene".
"Allora non gli conveniva e sono stati tutti zitti. Io ho parlato in quei toni nel 1998 per provare a riparare il calcio stando all’interno di quel mondo, mi sarebbe piaciuto provare ad aggiustare qualcosa perché era ormai diventato un business e sempre meno un gioco. Mi diedero del terrorista, del pazzo. Mi dispiace che quel messaggio non sia stato recepito. Servì solo a far muovere appena le acque, ci furono inchieste, tutto finì in una bolla di sapone. La situazione non è migliorata. E ora stiamo peggiorando. La Juve? Spero serva a qualcosa. Ma si farà pulizia solo se ci sarà lo sforzo di tutti. Se lo sforzo sarà di pochi, sarà molto difficile".
(Repubblica)
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