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Lunga intervista concessa da Walter Zengaa La Gazzetta dello Sport. L'ex tecnico del Cagliari ed ex portiere dell'Inter ha parlato così del nuovo campionato:
«Complicato: si riprende dopo aver smesso da poco, senza una preparazione normale, con amichevoli soft e giocatori ancora alle prese col Covid».
E diverse squadre giocheranno ogni 3-4 giorni, come nel post lockdown: che aveva insegnato cosa?
«C’è qualche differenza: clima, orari, non si arriverà da tre mesi di pausa e si sarà più preparati ad avere rose attrezzate. La lezione fu: fondamentali la cura dei tempi di recupero, degli allenamenti fra una partita e l’altra e la gestione dei microinfortuni: possono significare 3-4 gare perse».
Pirlo allenatore della Juve: cosa ha pensato?
«Sicuramente non sono stato uno di quelli che ha detto: “Ah, che scandalo, allena subito la Juve”. Chi se ne frega se non ha mai allenato: inizierà. Avrà chi lo aiuterà in campo, una società che lo sosterrà, la capacità intellettuale di saper gestire le situazioni. Mi sarebbe piaciuto fare la stessa cosa all’Inter, ma non è successo...».
Avrà anche il tempo di sbagliare?
«Assolutamente sì: non fai una scelta così pensando “Dio, e se va male?”. Se la Juve si affida a un esordiente assoluto, avrà valutato anche le possibili difficoltà e come aiutarlo».
La cosa più difficile sarà convincere Ronaldo che a 35-36 anni non è necessario giocare 50 partite all’anno?
«Ai miei giocatori dico sempre: dobbiamo essere così bravi e fortunati da sapere quando far riposare a turno qualcuno, per consentirgli una settimana intera di lavoro. La tecnologia aiuta, i medici e i lab anche, ma l’occhio dell’allenatore e il suo dialogo onesto con i giocatori sono ancora le uniche cose che funzionano di sicuro. Se Ronaldo dovrà riposare, Pirlo farà bene a farlo riposare. E idem Conte con Lukaku».
Per l’Inter è l’anno dell’ora o mai più?
«Ora o mai più no. Però Conte è rimasto, la stagione scorsa è finita in un certo modo, si sta facendo un certo tipo di mercato: l’Inter deve giocare per vincere lo scudetto».
Mai dubitato che Conte rimanesse?
«Mai: le esternazioni di Antonio sono sempre mirate, ma in positivo. Mi sento di dire solo una cosa: dovrebbe smussare un po’ i suoi toni. Il popolo interista le segue, c’è grande entusiasmo: è sulla strada giusta per vincere. Anche se ripartire senza i propri tifosi per l’Inter sarà un handicap anche più che per gli altri».
Kolarov, Vidal, Darmian: la sensazione è che l’Inter stia scegliendo di andare sul sicuro
«E dunque la sensazione è che lo faccia per vincere immediatamente: è l’anno per vincere. Anche perché ci sono altri giocatori, come Barella e Sensi, che hanno un anno in più di esperienza. Anche se mi permetto di dire una cosa, perché l’ho allenato: se ho Nainggolan, mi tengo tutta la vita Nainggolan».
Barella, Sensi, Nainggolan: uno come Kanté sarebbe di troppo?
«Ha presente la finale di Champions e le sostituzioni del Bayern nella ripresa? Sono entrati Perisic e Coutinho... Deve essere bravo l’allenatore a saperli ruotare, ma se punti in alto il doppio giocatore serve in ogni ruolo».
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