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Walter Zenga, ex portiere dell'Inter e allenatore, ha parlato della sua esperienza in Calabria, con il Crotone, che ha allenato in Serie A. «La Calabria mi è rimasta nel cuore perché indipendentemente dal risultato finale, una retrocessione con 35-36 punti, avevamo fatto un calcio straordinario e giocato bene e avevo stretto un legame particolare con tutta la gente di Crotone e calabrese in generale perché in quel momento il Crotone era in Serie A e rappresentava una Regione. E quando rappresenti una Regione rappresenti oltre quello che è semplicemente la città», ha raccontato l'ex nerazzurro.
«Quando arriva il fallimento è come se tu morissi, sportivamente parlando, lasciandoci il cuore e tutto quanto. Infatti io dopo quell'anno non sono più riuscito ad essere me stesso. Un conto è se vieni sconfitto cinque a zero, ma quando sei sconfitto ad un cm del traguardo è peggio. Nessuno mi ha voltato le spalle, eravamo tutti uniti, noi andavamo in ritiro il giovedì e la squadra voleva andare in ritiro il giovedì. Sono quelle cose che ti riportano indietro, quando era bello stare insieme in ritiro. Avevo un gruppo fantastico. A marzo, prima della partita col Bologna dissi alla squadra, chi crede nella salvezza si butti in acqua con me, si buttarono tutti in acqua con me, tranne chi non sapeva nuotare», ha concluso Zenga.
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