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Zenga: “Ferrero? Calcio e social sono cose diverse. Mi chiedo se Montella…”

Giovanni Montopoli

Durissima intervista rilasciata da Walter Zenga al Secolo XIX. L'uomo ragno torna a graffiare, senza risparmiare nessuno

Non le ha mai mandate a dire. Walter Zenga è uno che parla in maniera diretta, senza peli sulla lingua e soprattutto senza alcun tipo di timore. Dopo il suo esonero con la Sampdoria aveva lasciato l'ambiente blucerchiato al decimo posto in classifica ottenendo risultati alternati. Il suo successore non ha fatto meglio e lui qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie senza farsi troppi problemi: “Mi faceva leggere i messaggi di chi scriveva ‘caccia Zenga’. Adesso che è girato il vento cosa farà, si auto-esonera? Fa meno tweet, credo che sia lui che Osti abbiano capito che una cosa è il calcio, un’altra i social. Mi accusavano di non avere grinta dalla panchina. Ma mi chiedo: Montella era sempre sorridente dopo una sconfitta?

CALCIO ITALIANO - “In Italia vengono esaltati alcuni allenatori, mentre altri vengono letteralmente distrutti, ma spesso il lavoro non c’entra. Vista da fuori l’Italia è davvero strana. Ventura commissario tecnico della Nazionale, Montella l’ha sfiorata e Giampaolo viene accostato al Milan. Per carità, si tratta di tecnici molto preparati, ma i loro punti in campionato? Poi invece si massacrano allenatori che lavorano in condizioni ben più peggiori”.

EUROPA –  “Alcuni messaggi che sono passati non erano veritieri, come quello che io ho perso l’Europa che la Sampdoria aveva conquistato. L’ultima parte di campionato di Mihajlovic era stata tragica, basta guardare le ultime dieci. L’Europa è stata centrata grazie al tracollo di altre squadre e a noi toccava l’impresa di preparare la squadra per metà luglio e molti giocatori non erano pronti. Io sono stato l’unico colpevole”.

(Secolo XIX)