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Zenga: “Simeone è l’Atletico, Inter non domani. Volevo essere come Totti. Vi dico…”

Dario Di Noi

Walter Zenga festeggia oggi i suoi 56 anni. A Radio Sportiva, ha detto la sua sull'Inter, sulla Samp, su Simeone, Totti e non solo. Per lui il nuovo CT sarà...

Nel giorno del suo 56° compleanno, Walter Zenga è stato intervistato su svariati temi da Radio Sportiva. Nel corso della trasmissione "Il Processo", l’Uomo Ragno naturalmente ha parlato di Inter, oltre che di Sampdoria, di Simeone, di Totti, della Nazionale e non solo.

SIMEONE - "Il suo non è un momento positivo. Con lui, l'Atletico ha fatto anche un'altra finale di Champions, ha vinto un campionato. Filosofia molto semplice, io sono andato a trovarlo, grazie alla grande amicizia con Andrea Berta. Dietro di lui c'è una grande società e gente che sa supportare le sue idee. Quando vai al centro d'allenamento dell'Atletico, respiri la funzionalità che lui ha dato all'Atletico. Tutti sono dietro di lui. Tutti amano Simeone, tutti stanno con lui. Ho sempre sposato l'idea secondo cui non sempre chi vince è il migliore. Ma invece è più bravo chi disegna il modello migliore per i giocatori a disposizione. Tanto per dire, nella Sampdoria nella prima parte di questa stagione, Eder ha segnato 9 gol mentre Muriel ha fatto 4 gol e 4 assist. Poi sono spariti. Simeone? E' la figura perfetta dell'Atletico Madrid, perfetto per la filosofia dell'Atletico. Però vorrei ricordare che ha un contratto sino al 2020, andiamo a vedere anche quanto guadagna. E' un domani che non è domani, quando sento dire che andrà ad allenare l'Inter. Chiunque va a vedere giocare l'Atletico sente 70 mila persone che pronunciano il suo nome. Lui sa come affrontare i giganti. Lui non è solo l'allenatore dell'Atletico, lui è l'Atletico".

TOTTI - "Il compromesso lo si può sempre trovare con la chiarezza delle posizioni. Bisognerebbe chiarire esattamente qual è la posizione di Totti all'interno del progetto di Spalletti, è lui l'allenatore. Semplice: Totti è un'icona del calcio, ha quasi 40 anni, anzi 39. Tutti devono essere sinceri. Il primo deve essere lui, a dire: io faccio questo e accetto questo ruolo. Niente di strano. Prima o poi finisce per tutti. E' finita per Del Piero, per Maldini. Ho citato due giocatori che poi non sono rimasti nelle due società di appartenenza. Totti da quando era bambino era lì. Beato lui, lo invidio anche io. Avrei voluto farlo con la mia Inter. Io sono stato 22 anni all'Inter, lui di più alla Roma".

CINA - "Le mani della Cina sul calcio italiano? Il mondo va da questa parte. Loro hanno i soldi, gli investimenti. Hanno la possibilità di entrare ed investire. Se la Juventus oggi può arrivare ad avere tutti gli under 23 o 24 migliori, diventa difficile per le altre. La Juventus ha programmato bene in questi anni. Quando venne Allegri al posto di Conte, ci fu un'insurrezione. Lì la Juventus dimostrò la sua forza societaria. La Juventus oggi potrebbe essere tranquillamente al posto del Bayern in Champions".

SAMPDORIA - "Anche Ferrero ha detto di essere stato troppo frettoloso con me. Quando sono andato via io dalla Sampdoria, la squadra non era in zona retrocessione. Il calcio è fatto di cose stranissime".

ANCELOTTI e CONTE - "Meglio Ancelotti al Bayern o Conte al Chelsea, l'anno prossimo? Ancelotti è abituato. Carlo è un signore. Sono andato a trovarlo a Madrid. Era tornato da Praga alle 3 di notte dopo un'amichevole, ma alle 8,30 di mattina era già pronto per incontrarmi. Con lui ho passato due giorni bellissimi, per altro era la vigilia della Supercoppa. Ci mancava solo che io andassi in panchina con lui. Studierà due parole di tedesco e si troverà bene. Antonio è la prima volta che esce dall'Italia. L'anno prossimo in Inghilterra però ci sarà tanta competizione, tra Leicester, Tottenham, Liverpool, i due Manchester, l'Arsenal. Sarà più difficile per Antonio che per Carlo".

FUTURO - "Sono libero. Ho girato parecchio in questo periodo. Sono stato in Turchia, sono stato anche in Italia dove ho visto Inter-Napoli. Ho incontrato i miei figli, nessun contatto però con qualche società. Il Torino? Beh, il Torino ha un allenatore che è da tanti anni lì, si chiama Ventura ed è un maestro di calcio. Ma chi non andrebbe al Torino? Ora però non voglio inimicarmi Ventura, che poi magari (sorride, ndr) mi dice qualcosa. Non scherziamo. Loro hanno un allenatore, un progetto".

INTER - "Un bilancio sulla stagione dell’Inter? Un bilancino. Credevo potesse lottare per il terzo posto. Io dissi dopo Sampdoria-Inter, gara che noi meritavamo di vincere, che tra le squadre di testa mi aveva impressionato soprattutto la Roma. Comunque il campionato dell'Inter è stato falsato dalle gare casalinghe con Carpi, Sassuolo e Torino. Sono state le gare che hanno cambiato il campionato dell'Inter. Da lì i punti di ritardo dalla Roma".

NAZIONALE - "Non ho i meriti ed i diritti per allenare la nazionale italiana. Bisogna avere un curriculum un po' più interessante secondo me. Ieri sentivo Mancini dire che la nazionale non la rifiuterebbe nessuno. Anche io mi chiedo sempre chi sarà il prossimo allenatore della nazionale. Ve lo dico io? Sarà Gianni De Biasi...".

(radiosportiva.com)