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La Cina e tutto il mondo guardano con preoccupazione alla crisi del colosso Evergrande. Il Corriere dello Sport spiega come possano crearsi conseguenze spiacevoli anche per la famiglia Zhang: "La presenza in Suning.com della famiglia Zhang si è ridotta al punto che ne è conseguita l’uscita di Zhang Jindong dal consiglio di amministrazione. Ma i problemi di Zhang non si fermano a Suning: la crisi del settore immobiliare cinese ha ormai travolto il colosso Evergrande, verso cui Zhang è esposto per 2,6 miliardi di euro tramite la sua società Suning Appliances.
Già l’anno scorso Zhang aveva dovuto convertire i suoi crediti verso Evergrande in azioni del traballante operatore immobiliare: il sistema di partecipazioni incrociate delle grandi società cinesi si basa su rapporti personali molto stretti e Hui Ka Yan (fondatore di Evergrande) aveva contato sull’aiuto di Zhang quando il suo gruppo cercava liquidità per finanziare i progetti di espansione. Era una fase in cui tutto andava a gonfie vele, l’economia cinese aveva tassi di crescita in doppia cifra e l’espansione sembrava destinata a non arrestarsi, ma i venti di crisi e le politiche dirigiste del governo di Pechino hanno cambiato rapidamente lo scenario. La stessa Suning Appliances è oggi in grande difficoltà e i creditori hanno volontariamente rinunciato al rimborso di un bond da 600 milioni di dollari che scadeva a giugno scorso: segno che la situazione finanziaria della società di Zhang non ne consentiva il pagamento. L’impero dei proprietari dell’Inter si sta così sgretolando e difficilmente, a dispetto delle ostentazioni di serenità di Marotta, arriveranno ulteriori sostegni finanziari".
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