Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Matteo Dore, giornalista della Rosea, ha sottolineato i meriti di Zhang nel processo che ha portato l'Inter a vincere lo scudetto:
ultimora
Dore (GdS): “Inter, oggi un nuovo inizio: Suning c’è. E Zhang diceva la verità quando…”
Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Matteo Dore, giornalista della Rosea, ha sottolineato i meriti di Zhang
"La festa era scoppiata nelle piazze nel pomeriggio di domenica 2 maggio. Era proseguita con le bandiere esposte sui balconi. Poi è stata celebrata dai giocatori con le grigliate ad Appiano Gentile e infine si è spostata nei sorrisi e negli abbracci dei tifosi felici. E oggi la gioia per il diciannovesimo scudetto dell’Inter avrà la sua cerimonia ufficiale. Non una conclusione, ma un nuovo inizio. Dopo la partita con l’Udinese verrà consegnata la coppa, la squadra potrà alzarla in campo davanti a mille spettatori e poi si sposterà su una delle torri di San Siro per affacciarsi verso l’esterno, dove l’attenderanno cinquemila persone. Senza le limitazioni imposte dalla pandemia sarebbero state almeno dieci, venti volte di più".
LEGGI ANCHE
"Ci saranno Lukaku e i suoi compagni. Conte con i collaboratori dello staff tecnico. Marotta e gli altri dirigenti. E ci sarà Steven Zhang, il presidente più giovane della storia dell’Inter, capace di vincere lo scudetto dopo solo cinque anni dall’arrivo, più veloce di Massimo Moratti e più rapido anche del papà, il mitico Angelo. Dopo mesi di chiacchiere e di dubbi, di voci di cessione totale della società o di disimpegno parziale, Suning c’è. Con in più 275 milioni di euro in cassa, grazie al finanziamento del fondo americano Oaktree, e uno scudetto che nelle previsioni dovrà essere un acceleratore e un moltiplicatore dei ricavi. È la prima volta che in Italia una proprietà straniera vince il campionato. Facile dire che è il segno dei tempi che corrono e che cambiano velocissimi: si è fatta da parte la borghesia milanese che nei decenni fra la fine della guerra e i primi anni del nuovo millennio aveva celebrato, nei salotti del centro, tanti scudetti e trofei colorati di rossonerazzurro. Le famiglie storiche - i Colombo e i Fraizzoli, i Rizzoli e i Pellegrini, i Moratti e i Berlusconi - assistono e applaudono, ma non giocano più. Perché le cifre per sedersi a questo tavolo sono diventate troppo alte per molti di loro. O quantomeno non più accettabili. È un gioco che si possono permettere fondi americani o industriali cinesi che in questi mesi sono stati più sinceri di quanto tante persone, in Italia, erano disposte ad ammettere. Quando quelli di Suning ripetevano che erano a Milano per vincere e per restare, dicevano il vero".
"Oggi Steven Zhang mostrerà la coppa e la bandiera come ha già fatto dal terrazzo della nuova sede nel pomeriggio della conquista matematica dello scudetto. Felice ed entusiasta come un ragazzino. Poi sarà il momento degli incontri e dei piani per il futuro. Prima della gelata imposta dal Covid i ricavi erano schizzati verso l’alto, grazie alla forza di Suning e al lavoro dei dirigenti scelti da papà Jindong, e adesso è arrivato il momento di riprendere il cammino che era stato iniziato. La società è cambiata, sono nuovi il simbolo, l’inno, i protagonisti, ed è pronta ad affrontare il domani. Poi magari, come cantava Alberto Fortis, fra più di un anno cambieranno i progetti e ci saranno nuove verità. Però intanto il giovane Steven Zhang può festeggiare e guardare tutti dall’alto, come aveva promesso nel 2016 al momento dello sbarco in Italia. E lì sotto ci sono i tifosi che cantano e applaudono. Anche chi, magari, in questi mesi aveva avuto dei dubbi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA