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Fabio Paratici è bloccato a causa di una squalifica di due anni e sei mesi decisa nel processo contro la Juventus per conti e plusvalenze. Ma dietro ad alcuni movimenti di mercato sembra esserci proprio l'ex dirigente bianconero. Lo sottolinea Paolo Ziliani in un'attenta analisi: "Che peccato che Paratici, ritrovatosi d’un tratto con le mani e i piedi legati, non abbia più potuto rendersi utile alla causa di tutta quella scuderia di club per cui, ufficialmente o no, si sbatteva da mane a sera. Eh sì. Perchè se fosse stato libero di lavorare ancora per il Tottenham, ad esempio, avrebbe magari convinto il presidente Levy, cui fece spendere 50 milioni per acquistare il difensore Romero, appena passato dalla Juve all’Atalanta per 16 milioni, allo scopo di appianare vecchie pendenze e rimpinguare le casse dei due club fraterni amici nella Serie A italiana, a scucire 30 milioni a Madama per riscattare Kulusevski a dispetto dell’obbligo di acquisto non maturato (il Tottenham è fuori da tutte le coppe)".
"Se Paratici fosse stato ancora libero di lavorare per la scuderia dei suoi club, Paratici sarebbe andato là dove lo portava il cuore e si sarebbe insediato nella stanza dei bottoni della Sampdoria, la società che lo lanciò, all’ombra di Marotta di cui Fabio fu a lungo il delfino, verso i fasti della Juventus e dei 9 scudetti consecutivi; e chissà, magari avrebbe provato a richiamare a sé i suoi ragazzi, dapprima Grosso, reduce dalla promozione in A col Frosinone e ideale per la panchina blucerchiata; e se Grosso avesse detto di no, l’ingrato, ecco pronto alla bisogna Andrea Pirlo. Fu Paratici nell’estate del 2020 a convincere Agnelli ad affidare al giovane Andrea la Juve del dopo Sarri e del dopo Allegri; e anche se al presidente dopo un solo anno venne la nostalgia canaglia di Max, Pirlo non aveva poi fatto così male (Supercoppa e Coppa Italia), e poi è sempre quel bravo figliolo che tutti ricordano", continua ironizzando Ziliani a proposito dell'approdo di Andrea Pirlo sulla panchina della Samp. Ma c'è spazio anche per uno sgarbo all'Inter: "E magari, giusto per fare un dispetto al club italiano che più di ogni altro Paratici ha combattuto e detesta, e cioè l’Inter, cui stava per togliere Icardi prima di mettersi in testa l’idea meravigliosa di andarsi a caccia di Cristiano Ronaldo a Madrid, avrebbe detto a Levy di acquistare come portiere di riserva Vicario dell’Empoli: il numero 1 che Marotta aveva battezzato come possibile erede di Onana, il portiere camerunense che l’Inter vorrebbe vendere per esigenze di bilancio. Come dite? È esattamente quello che è successo? Ma tu guarda un po’, a volte, i casi della vita".
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