La sconfitta dell'Inter contro la Roma non smette di fare rumore. In tanti stanno cercando di analizzare che cosa sta succedendo alla squadra nerazzurra, che nel giro di una settimana ha rimediato tre sconfitte (Bologna, Milan e poi Roma). Una striscia totalmente inusuale, che profuma di grande stanchezza. Per Paolo Ziliani il Napoli può perdere lo scudetto solamente in caso di suicidio. E sull'Inter la riflessione è questa: "Trovare motivi che supportino l’idea di un’Inter in grado di ribaltare gli scenari che si sono configurati in queste ultime settimane e in special modo ieri è difficile. In un modo che più inatteso e impressionante non avrebbe potuto essere, l’Inter è crollata. Fino a un mese fa era stata la squadra di gran lunga migliore e dominante: la sola rimasta in lizza, e con grande autorevolezza, su tutti i fronti, Coppa Italia, campionato e Champions League. Dovrà quindi essere motivo di attenta e profonda riflessione, nelle segrete stanze nerazzurre, capire come mai dall’oggi al domani la travolgente squadra ammirata fino a fine marzo è collassata, implosa, si è sbriciolata. L’Inter vista in campo ieri contro la Roma, esattamente come quella vista contro il Milan e prim’ancora a Bologna (tre sconfitte con zero gol fatti), è una squadra che non si regge più in piedi. Ieri il solo giocatore tonico, vivo, presente a se stesso era Carlos Augusto; se proprio vogliamo aggiungerne un altro, mettiamoci Acerbi. Dopodiché, il nulla. Spiace dirlo, ma l’Inter sta giocando con le controfigure dei propri campioni: da Dimarco a Lautaro, da Calhanoglu a Barella, non c’è un giocatore che non sia in riserva e non appaia sfibrato, scoppiato. E se le controfigure di Dimarco e Lautaro, di Calhanoglu e Barella sono quel che sono, immaginatevi quelle di Correa e Zielinski, di Taremi e Asllani".


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Ziliani: “Inter crollata, ieri un solo giocatore vivo. Nelle segrete stanze nerazzurre…”

"In corsa per tutti i traguardi fino a pochi giorni fa, l’Inter rischia oggi seriamente di perdere tutto. Dalla Coppa Italia è già uscita (e nel modo per i tifosi meno accettabile con la sconfitta per 3-0 nel derby col Milan), la corsa scudetto si è ormai fatta disperata (i 6 punti lasciati a Bologna e Roma saranno probabilmente decisivi) e fra due giorni dovrà tenere botta allo stadio Olimpico a un Barcellona galvanizzato dal trionfo in Coppa del Re contro il Real Madrid, un Barça che annusa il profumo del Triplete e che a differenza dell’Inter, che arranca, sta volando sulle ali dei suoi Yamal e Raphinha, quasi dimentica di non poter disporre del suo ariete Lewandowski, un’assenza sulla carta importantissima almeno quanto lo fu per il Bayern, nel quarto di finale contro l’Inter, quella di Musiala. Vedremo in che condizioni Simone Inzaghi riuscirà a presentare l’Inter alla sfida di dopodomani a Barcellona, sicuramente la più importante della stagione. Vada come vada, sarà poi necessario cercare di capire che cosa non è andato. Perché al momento del redde rationem l’Inter è arrivata morta. E tutti aspettavano una festa, non un funerale", ha concluso Ziliani analizzando il momento delicatissimo dell'Inter.
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