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Zoff non e' convinto, come tanti, che il nodo della questione sia il mancato spazio ai giovani talenti. "Ma davverro i club danno poco spazio ai giovani? Credete veramente che se c'è uno forte non lo fanno giocare? Deve finire questa storia. Gioca chi è capace. Se i giovani sono forti giocano, lo sport è una cosa semplice, vince chi arriva primo come nei cento metri. La verità la si vede in campo, è così tutto molto semplice". Parlando del day-after azzurro con il n.1 della Figc Gravina a ribadire la distanza tra politica e calcio, Zoff non si è tirato indietro su un tema che lo ha visto protagonista suo malgrado agli Europei del 2000 con le parole di Berlusconi e le dimissioni del ct: "non occorre dirlo ma il calcio è intrecciato con politica. Ma per me la vera politica è quella del campo: io ho sempre guardato alle regole del calcio, quella è la politica, combattere e lottare lealmente. Poi il responso lo dà il campo. Questa è la mia 'politica', la mia lo sport fatto di canoni. E' tutta la mia vita".
Il finale al telefono con l'ANSA Zoff lo gioca discutendo di questi Europei che vanno avanti senza l'Italia, con una favorita la Spagna e poi tutti gli altri compresa la Germania e l'Inghilterra: "Chi vince questo Europeo? La Spagna - sostiene l'ex portiere della Nazionale italiana di calcio e della Juventus - va per la maggiore, ha qualità e determinazione. Fin qui gli spagnoli hanno dimostrato più di tutti, ma le cose nel corso del torneo possono cambiare radicalmente. Non ho grande fiducia dell'Inghilterra. I suoi calciatori giocano in un campionato, la Premier, molto dispendioso e in queste competizioni accusano la fatica dove vi arrivano senza più birra in corpo. Poi vedo il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Francia di Mbappé che possono alzare la coppa d'Europa". Quel trofeo conquistato dagli azzurri di Mancini a Wembley nel 2021 e che ormai non può più essere difeso. (ANSA).
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