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Zoff: “Inghilterra favorita. Italia, si vince così: testa fredda e cuore caldo”

Dino Zoff

L'ex portiere e ct della Nazionale crede negli Azzurri: "Non siamo inferiori. Mancini ha fatto un lavoro straordinario"

Fabio Alampi

Dino Zoff, ex portiere e ct della Nazionale, ha parlato ai microofoni del Corriere della Sera alla vigilia della finalissima di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra, in programma domani sera a Wembley.

Dino Zoff, lei lo sa: come si vince a Wembley?

"Come dicono nei film western: cuore caldo e sangue freddo. Anche se quella volta nel 1973 era più difficile…".

E come finisce? Loro partono favoriti, è d'accordo?

"Favorito o sfavorito è solo un giochino vostro, conta poco o niente. Sì, certo, loro giocano in casa, col pubblico, quindi possiamo anche darli per favoriti. Ma noi possiamo batterli, perché non siamo assolutamente inferiori, anzi. Abbiamo qualità, esperienza, carattere. Possiamo vincere, ho grande fiducia".

Mancini ha cambiato il volto di questa Nazionale, avvicinandola al Paese, come non sempre in passato avveniva. La sua Italia dell'82, per esempio, trovò la spinta per vincere proprio dalle polemiche. Questo clima di entusiasmo e di condivisione dell'obiettivo è utile o era paradossalmente meglio arrivarci spalle al muro?

"Non cambia niente, alla fine conta quello che succede in campo. Io sono un pragmatico, lo sapete. Alla situazione ambientale credo fino a un certo punto: sì, aiuta avere 60 mila persone che tifano per te, ma mica gioca il pubblico. E poi attenti, perché gli inglesi hanno addosso una pressione mica male: pensa se non vincono…".

Mancini ha dato un presente e un futuro alla Nazionale dopo le macerie del Mondiale russo fallito nel 2018. Se l'aspettava?

"I numeri non mentono, Roberto ha fatto un lavoro straordinario, ma non avevo dubbi sarebbe andata così. È un allenatore esperto, conosce il calcio, ha fatto esperienze anche all'estero. La sua gestione del gruppo è eccezionale. Spero resti a lungo, la continuità è fondamentale".

Quale giocatore azzurro la sta sorprendendo di più? Jorginho? Lo sfortunato Spinazzola? Insigne?

"Il gruppo. Non è una risposta così, non è che non voglio fare nomi. Ma credo che la differenza di questa squadra, la sua forza, sia il gruppo. Chi entra, dà il massimo. Si percepisce armonia, lavoro collettivo, senso dell'impresa. C'è voglia di sorprendere".

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