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Zoppini, architetto: “Nuovi stadi? Niente plexiglass, ma spazi comuni più grandi”

Andrea Della Sala

L'architetto che ha disegnato impianti per tre Olimpiadi ha parlato di come potranno essere gli stadi una volta terminata l'emergenza

Una volta finita l'emergenza, si dovrà considerare anche la questione stadi e come dovranno essere modificati e adeguati per poter consentire l'accesso dei tifosi. E per quanto riguarda gli impianti nuovi? Ne ha parlato Alessandro Zoppini architetto che ha disegnato impianti per tre Olimpiadi al Corriere della Sera:

 «Nel lungo tempo non penso a stadi che da 60 mila posti diventeranno di 30 mila, non sarebbe sostenibile economicamente. Magari si può ridurre la capienza del 10%, non di più. Non immagino plexiglass che separino i tifosi. Tutti gli spazi comuni, però, dai bagni alle aree food, dovranno essere più grandi. Diverso il discorso sul medio termine: dovremo convivere col virus e quindi avere strutture adattabili, per esempio seggiolini che possono abbassarsi. Inoltre credo che prevarrà la ventilazione naturale, più sicura dell’aria condizionata».