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Una volta finita l'emergenza, si dovrà considerare anche la questione stadi e come dovranno essere modificati e adeguati per poter consentire l'accesso dei tifosi. E per quanto riguarda gli impianti nuovi? Ne ha parlato Alessandro Zoppini architetto che ha disegnato impianti per tre Olimpiadi al Corriere della Sera:
«Nel lungo tempo non penso a stadi che da 60 mila posti diventeranno di 30 mila, non sarebbe sostenibile economicamente. Magari si può ridurre la capienza del 10%, non di più. Non immagino plexiglass che separino i tifosi. Tutti gli spazi comuni, però, dai bagni alle aree food, dovranno essere più grandi. Diverso il discorso sul medio termine: dovremo convivere col virus e quindi avere strutture adattabili, per esempio seggiolini che possono abbassarsi. Inoltre credo che prevarrà la ventilazione naturale, più sicura dell’aria condizionata».
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